silvia guardini


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Chi sono io

CHI SONO

Silvia Guardini Cosetta
MEDICO CHIRURGO

Laurea con lode in Medicina e Chirurgia c/o l' Università degli Studi di Milano il 9.3.94.
Abilitazione Professionale nel novembre 1994
Iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Milano al n.33471

Libera professionista a Milano.
Tra le mie competenze: agopuntura, medicina tradizionale cinese, omeopatia, isopatia, oligoterapia catalitica, nutraceutica, floriterapia Bach, alimentazione, nutrizione cellulare attiva.

Uno tra i fondamentali scopi della vita umana è esprimersi fedelmente ai patti sanciti ancor prima di nascere. Dall’altra parte, nell’eternità di un non tempo in cui tutto è contemporaneamente presente e possibile, e il percepito è una mera proiezione della coscienza, ad un certo punto l’anima, presa da una sorta di noia per la virtualità delle esperienze, decide di scendere nella densità della materia per sperimentarsi in prove evolutive concrete, per il progresso dell’intera creazione. Tale esperienza in terza dimensione avrà tutti gli aspetti di vivacità sensoriale altrimenti impossibili da realizzare, grazie ad un corpo che potremmo paragonare ad un veicolo, o ad un sarcofago, uno scrigno, o anche al ben noto “tempio dello Spirito”della cultura cattolica. È dunque opportuno che tale corpo sia il più consono possibile alla “mission” che l’anima si è proposta. L’aspetto formale può ostacolare o favorire l’espressività della nostra anima. La forma è un contenitore plastico in continua rimodulazione in base alla consapevolezza del proprio contenuto. La consapevolezze del Sé influenza l’assetto corporeo, predisponendolo a riformarsi in modo congruo ai propri scopi; viceversa, un contenitore inadeguato limita o condiziona impropriamente il trasparire all’esterno del contenuto.

Ciò che più mi preme nel ruolo svolto in questa vita in qualità di medico, è accompagnare le persone nel loro percorso di consapevolezza. Troppo spesso consideriamo le cosiddette “malattie” come un qualcosa che ci capita, forse per particolare sfortuna, ignorando il fatto che, al pari della cosiddetta “guarigione”, sono esperienze attivate solo da noi stessi. Ci ammaliamo nel corpo quando non siamo riusciti a risolvere il conflitto a monte del corpo. A volte ci mettiamo anche anni a costruircele, a volte solo pochi attimi, come quando un colpo d’aria ci coglie impreparati e subito ci viene il mal di gola. E non è detto che sia sempre possibile risalirne all’origine, che a seconda delle situazioni può anche risiedere davvero molto, molto lontano, forse anche in altre vite...

Il medico può solo aiutarci a ritrovare la modalità a noi più consona grazie alla quale ristabilire la connessione perduta a quei pezzi della nostra autenticità che abbiamo sacrificato nel nome delle più svariate evenienze, cercando di intravvedere il senso delle difficoltà rispetto al cammino in atto, talora nemmeno solo a livello individuale. È il paziente a curare se stesso, nella misura in cui diventa consapevole delle proprie dinamiche interne, a livello organico ed anche a livello di tutti gli aspetti sottili che lo sottendono: eterici, animici, spirituali, alla base dell’unitarietà del Vivente in ciascuno di noi.
Spero di essere un tramite utile alla vostra riconnessione. La guarigione, se dovrà essere, arriverà da sé…

Nel mio esprimermi in qualità di “facilitatore delle prese di forma”, ossia nell’aiutare ciascuno a materializzare la propria anima nel modo più consono possibile alla realizzazione dei propri intenti, propongo innanzitutto quelle competenze sperimentate personalmente nel corso delle mie esperienze.
L’ alimentazione è forse il primo tra i fattori condizionanti la nostra struttura materica. Siamo ciò che mangiamo, perché dagli alimenti ricaviamo le qualità energetiche alla base del rinnovamento del corpo fisico. “Pensiamo in base a come mangiamo”, perché il sangue, che trasporterà le materie prime, irrorerà anche il cervello, condizionandone l’attività. Dunque è fondamentale passare da cibo a nutrimento congruo rispetto a scopi, situazioni contingenti, fattori climatici, stagionali ed energetici annuali. Nutrirsi congruamente avendo individuato le proprie esigenze consente una stabile presenza e capacità di risposte adattative; in pratica, favorisce l’esserci nel qui ed ora.
In tale ottica rientra il mio interesse per la fisiopatologia energetica in ambiente alpino, le cui peculiarità tendono ad evidenziare le difficoltà adattive individuali e la loro soluzione.
Analogamente, le ciclicità dei ritmi biologici femminili sono occasioni d’oro per comprendere specifiche difficoltà inerenti il singolo organismo, che farà vedere i propri punti deboli in corrispondenza dei cambi di fase.


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