silvia guardini


Vai ai contenuti

Anno 2023: ritmi cosmici e sapori

CRONACHE dalla TERRA DI MEZZO > Anno 2023

Anno 2023: ritmi cosmici e sapori secondo la tradizione cinese
PREMESSA


“I sapori costituiscono le particelle elementari che formeranno in proporzioni variabili l’infrastruttura secca dei diecimila esseri e delle diecimila cose”
Eyssalet J.M. (2002, p.18), Dans l’ocean des saveurs, l’intention du corps, Gui Tredaniel

Tra le possibilità di usufruire e far fruttare l’energia messa a nostra disposizione dall’abbondanza del creato, rientra la modalità basata sull’energetica annuale, attraverso la codifica svolta dal nostro apparato sensoriale rispetto a quelli che identifichiamo come “sapori”. Educati e abituati a considerare, degli alimenti, per lo più gli aspetti quantitativi, in termini di calorie o di fattori nutrizionali da essi apportati (proteine, carboidrati, vitamine, ecc), tendiamo a trascurare altre modalità di rapportarci agli alimenti, il cui aspetto al mero bancone del supermercato, per il solo fatto di sollecitare o respingere la nostra attenzione, indurrebbe riflessioni su valenze qualitative che sfuggono ai “rassicuranti” criteri di misurabilità.
Non appena introduciamo un alimento, l’interazione con i liquidi corporei nella bocca ne sprigiona subito il sapore. Se avessimo la sana abitudine di masticare fino a ridurlo ad un bolo semiliquido, ci accorgeremmo che il sapore iniziale, a quel punto ormai sfumato, si trasforma in una lievissima nota amarognola, unico vero sapore a raggiungere il corpo a nutrirne persino le ossa; dopodiché, in un baleno, qualsiasi sfumatura scompare “nell’ineffabile insipido”. A quel punto, qualsiasi materialità è stata riportata ai limiti di quella trama dalla quale la sostanza stessa era emersa come forma.
Questo è il compito del processo digestivo, una vera e propria alchimia interiore che riporta la densità ai confini di quel mondo invisibile – ma non per questo inesistente- e “sottile” dai quali era emersa, strutturandosi poi anche in base alle varie influenze ricevute dal proprio ambiente. Solo da questo punto ai confini con l’invisibile il nostro organismo potrà utilizzarne l’essenza, ricostruendo dal “brodo primordiale” una materia non solo umana, ma anche squisitamente individuale, ossia rispondente al proprio Sé, un Self, continuamente ridefinito da parte di un sistema immunitario che altrimenti non la accetterebbe.
L’unico –e insostituibile- “polso” a noi disponibile di tutto questo processo, compiuto ogni giorno dai nostri organi senza il minimo impegno della nostra attenzione, è costituito proprio dai sapori sprigionati in bocca al suo stesso inizio. Ci ricostruiremo dunque in base ai sapori che saremo più o meno in grado di riconosce e percepire, in un processo che sarebbe auspicabile avvenisse nel modo più congruo ai nostri intenti (dei quali siamo consapevoli?) e alle nostre necessità adattative ambientali.

I sapori, che la tradizione cinese identifica in base agli effetti che le diverse sostanze alimentari inducono nell’organismo, sono cinque: acido, piccante, salato, dolce e amaro. Per svolgere l’azione auspicata in questa sede, qualsiasi sapore deve essere delicato, fine e tenue; non deve permanere in bocca, altrimenti diventa tossico.
Ogni alimento ha inoltre una natura propria, che indipendentemente dalla temperatura di assunzione può essere calda, fredda, tiepida, fresca o neutra. La natura si riferisce alla capacità del nostro metabolismo di digerire e assimilare una data sostanza; alcune richiedono un grosso sforzo, altre uno sforzo minore. Per questo, ad esempio, d’inverno molti preferiscono verdure cotte a quelle crude, intrinsecamente ben più fredde.


SVOLGIMENTO

Quest’anno si è verificata una insolita e probabilmente peculiare prossimità tra la data di inizio energetico, determinata da coordinate astronomiche il 20 gennaio, e la data del capodanno, festeggiato il 22 gennaio, dopo la seconda luna nuova successiva al solstizio d’inverno.
Tutto quanto andremo a considerare riguarderà il periodo dal 20 gennaio 2023 al 20 gennaio 2024.

Ogni anno tre Grandi Energie, determinabili nell’ambito di una ciclicità sessantennale chiamata “ciclo Jia Zi”, si affacciano sul palcoscenico della vita; un pò come se tre grossi fari illuminassero dall’alto una scena teatrale, colorando l’ambiente con le sfumature loro proprie. “Ambiente” non è solo l’aria che ci avvolge o lo spazio che separa un corpo visibile dall’altro; noi stessi, proprio come la Terra ospita i nostri corpi, siamo al contempo dei “contenitori” di organi contenenti isole di cellule, le quali a loro volta contengono organuli cellulari.. il tutto in una vertiginosa discesa verso un mondo microscopico a propria volta avvolto, sostenuto e nutrito dalla stessa matrice biofisica, macroscopicamente connettivale, che supporta tutta la biochimica della vita a noi nota.
Al mutare delle tre grandi energie annuali il modificarsi della biofisica del medium ambientale influenza più o meno favorevolmente il funzionamento di alcuni organi rispetto ad altri. Ad esempio, così come un clima secco fa rinsecchire i capelli, una secchezza ambientale seccherà anche la matrice connettivale intracorporea, favorendone una “gelificazione” penalizzante soprattutto il fegato, con varie ripercussioni metaboliche e organiche, modulabili grazie all’utilizzo di adeguati sapori, energie capaci di ricondurre la biofisica del medium ambientale intracorporeo a condizioni fisiologiche.

Esploriamo ora le tre Grandi Energie del 2023 e i sapori che ci aiuteranno ad adeguarci alle mutate condizioni oggettive di lavoro organico. Lo scopo è minimizzare gli stress, che già ne abbiamo abbastanza. Consumando meno energie per adeguarci all’ambiente avremo più disponibilità di energie convogliabili ciascuno alla propria evoluzione personale. Essendo i seguenti suggerimenti basati sull’energetica annuale, valuteremo ogni consapevolmente ogni alimento rispetto alle nostre capacità di sostenerne la digestione. Poiché le tre Grandi Energie influenzano al contempo e nello stesso verso l’ambiente a noi esterno e interno, sarà molto utile, al fine di identificarle, osservarne i fenomeni climatici indotti dalla loro presenza.
L’energia che condizionerà tutto il corso dell’anno è il
vuoto del fuoco. È una condizione tale per cui è come se le molecole rallentassero il loro moto vibratorio; oscillando molto lentamente, determineranno raffreddamenti e ristagni a qualsiasi livello, comprese giornate, o fasi della giornata, particolarmente fredde, buie, o piovose. Una tale carenza di dinamismo centrale per la quale i liquidi e l’energia in fisiologica risalita verso la parte alta del corpo potrebbero rallentare, rispettivamente nelle parti alte del volto e del cranio (occhi/cervello), del torace (formazione di umidità che si comprime scatenando dolori irradiati al dorso e alle braccia), degli arti inferiori (dolori alle anche). La materia rallenta, scende di vibrazione. Il corpo fisico, la parte di noi che vediamo, rallenta la sua oscillazione, si fa più denso e pesante.
Sapore modulante: Salato Tiepido. Il salato ammorbidisce gli addensamenti, ripristinando la fisiologica fluidità dei liquidi, e il tepore li muove.
Alimenti corrispondenti al sapore salato tiepido:
ALICI, (Calamaro), (castagne), (cinghiale), (cozze), GAMBERETTI DI MARE e ARAGOSTE, (rene di maiale), (miglio), PASSERO, Sgombro, (vongola)

Nota Bene: Le differenze nel font utilizzato nel riportare i singoli alimenti sono riconducibili all’appropriatezza, più o meno esclusiva, della loro indicazione (grazie all’esperienza ho imparato ad essere meno rigida, sfruttando tutto ciò che fosse eventualmente disponibile). Nella Nuova Tabella delle Proprietà Energetiche degli Alimenti, costituente il capitolo 24 del testo “Nutrire la Vita”, il Lettore troverà le specifiche utili per meglio comprendere le azioni di ogni alimento citato, valutandone l’appropriatezza rispetto alle proprie modalità di funzionamento

Preferenzialmente, ma non esclusivamente, nei primi sei mesi dell’anno la matrice sarà influenzata anche da condizioni di secchezza e di fresco, che potrebbero amplificare eventuali situazioni già proprie alla stagione.
Nel corpo la secchezza ostacola soprattutto il libero scorrere dell’energia del fegato, organo che per mantenere armonica qualsiasi circolazione, compresa quella di liquidi, sangue ed emozioni, necessita di essere ben ammorbidito dai fluidi. La sua energia ristagna e si comprime, liberando calore e vento, con dolori lungo il decorso del meridiano (arcata costale e pelvi), infiammazioni a occhi e gola, capogiri, tosse (per ostacolo alla discesa dell’energia del polmone), feci molli (per ostacolo alla risalita dell’energia della milza), ecc.
Sapore modulante: il sapore amaro sottile nutre e consolida i liquidi interni. Associato al tiepido, regola la circolazione dell’energia e la fa scendere, ne tratta i ristagni e asciuga l’umido. Paradossalmente in un problema di secchezza, l’amaro, noto per l’azione seccante delle sue tonalità forti, è quest’anno indicato per ripristinare i liquidi sin nei recessi più profondi del corpo, prossimi all’emergere delle essenze dalla trama dell’invisibile.

Alimenti amari e tiepidi sono: (aceto), (albicocca), ASPARAGI, (NO CAFFè!), (capperi), CARCIOFI, Carne Ovina, (carota), (carne di cavallo), Cicoria Cotta, Ciliegia, Curcuma, (fagiano), fieno greco, Fegato di Gallina, Fegato di Maiale, (Patata Dolce), Fegatini di Pollo, Rapanello, (rucola), Cime di rapa, (scalogno), Sorgo, Valeriana. Da considerare anche cuore di vitello e carne rossa, che tra i vari sapori di loro pertinenza (rari sono gli alimenti che abbiano un solo sapore, ossia una sola valenza energetica) sono anche amari e tiepidi. Come le ciliegie, nutrono inoltre il sangue.

La terza Grande energia tenderà, soprattutto negli ultimi sei mesi dell’anno, ma non solo, a rendere la matrice
calda e tiepida, influenzando soprattutto le parti basse del corpo (parte inferiore del volto, pelvi, gambe e piedi), che già risentono dell’ostacolata risalita dei liquidi dovuta alle difficoltà epatiche e alla scarsa dinamizzazione centrale. Potremo agire su eventuali accumuli di calore umidità drenandoli verso il basso e purificandone il calore grazie alle proprietà del Sapore Salato Freddo, che ammorbidisce gli accumuli, disintossica dai veleni del fuoco e ne favorisce l’eliminazione attraverso feci e urine.
Gli alimenti in grado di sprigionare il sapore salato freddo sono:
ALGHE, (AVENA), (calamaro), (funghi), (granchio), crusca di grano, LATTUGA, LUMACHE, ORZO, ostrica, Piselli, (POLPO), RANE, (SEPPIE), salsa di soia, (vongole)

CONCLUSIONE:
Come utilizzare gli alimenti proposti? Considerandoli per quello che sono: qualità energetiche adattogene che inserite nei nostri pasti possono modulare la biofisica della matrice interna riducendone l’influenza dei fattori stressogeni ambientali.
Consumati con una certa regolarità, valutandone il gradimento, livello di soddisfazione e benessere post assunzione, potrebbero rivelarsi non solo preziosi “fattori jolly” adattogeni, ma anche preziosi tasselli nel proprio percorso di consapevole ridefinizione personale.


“Gustare un alimento è gustare se stessi intanto che l’altro diventa sé come forma e corpo”
Eyssalet J.M. (2002, p.508), Dans l’ocean des saveurs, l’intention du corps, Gui Tredaniel




Menu di sezione:


Torna ai contenuti | Torna al menu